Aborto, a Caserta la clinica convenzionata ha finito i soldi e interrompe il servizio: “Donne costrette a vagare per ospedali”

Impossibile abortire perché sono finiti i soldi. Succede a Caserta, nella Casa di cura Sant’Anna: struttura privata accreditata dalla Regione che da sola copre circa il 20% delle richieste di aborti della Campania e svolge un ruolo fondamentale in una Regione dove il 77% dei medici sono obiettori. Il servizio è stato bloccato, insieme agli altri forniti dalla clinica, per esaurimento della quota di budget fissata annualmente dall’Asl. Una situazione che, secondo le testimonianze dei centri antiviolenza e la rete Pro-Choice ha messo in difficoltà la cittadinanza, in un contesto dove è già complicato garantire il diritto all’interruzione di gravidanza: “Sappiamo di donne che proprio dal Casertano arrivano a Roma per interrompere la gravidanza”. Proprio l’Associazione spazio donne di Caserta ha assistito una ragazza che, dopo essere stata respinta dall’ospedale pubblico e poi da quello privato, è stata costretta ad andare a Benevento.

Continua a leggere su ilfattoquotidiano.it del 18/12/2019

Pubblicato da EC

Giornalista pubblicista, bibliotecaria, web content editor, video-maker. Argomenti: diritto alla salute e salute riproduttiva, contrasto alla violenza di genere, studi di genere, cittadinanza attiva Instagram: @Eleonora_Cir

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