Ho cominciato ad occuparmi di tecniche di riproduzione artificiale nel 2004/2005, con il referendum sulla legge 40 sulla procreazione assistita e sull’argomento ho riflettuto, studiato e dibattuto (vedi qui e qui). A proposito di Gestazione per altri, chiarisco la mia posizione, come mi è stato sollecitato di fare in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio.
In coerenza con quanto ho sempre detto e fatto, mi impegno a tutelare concretamente la salute e i diritti delle donne e delle persone più svantaggiate.
Le tecniche di riproduzione artificiale sono una questione complessa che non può essere affrontata a colpi di slogan. La questione attraversa i sistemi sanitari (sempre più privatizzati), le fortissime disuguaglianze economiche tra classi sociali e tra Stati europei, la cultura atavica che ci vuole mogli e madri, lo stigma sociale che ricade sulle coppie eterosessuali senza figli.
Dal punto di vista della mercificazione del corpo femminile ma soprattutto della tutela della salute delle donne, il problema più urgente da aggredire non è affatto la Gpa ma quello della compravendita di ovociti, che è una forma di biolavoro in cui migliaia di donne in Europa espongono il proprio corpo a procedure rischiose. E lo fanno perché hanno bisogno di soldi. E quindi il problema su cui lavorare sono le ingiustizie sociali e l’impoverimento che dobbiamo alle politiche economiche neoliberiste.
E quindi:
– SI, penso che la GPA sia una forma di mercificazione del corpo femminile (ma non l’unica e non per forza la più grave)
– NO, non sottoscriverò appelli per la messa al bando della GPA perché non credo che siano utili a risolvere il problema
– SI, mi impegno per la tutela della salute delle donne in rapporto alle tecniche di riproduzione artificiale, che vuole dire in primo luogo affrontare il tema della vendita di ovociti.
– NO, non intendo attivare nessuna iniziativa per la regolamentazione della GPA
– SI, intendo promuovere il dibattito, le inchieste, le commissioni, le interrogazioni, qualunque cosa sia in mio potere per allargare il dibattito sulla GPA, A PARTIRE DAI SOGGETTI coinvolti in prima persona
– L’autodeterminazione delle donne è sacra e non ho l’arroganza di pretendere di dire a un’altra donna come debba o non debba gestire il proprio corpo.
La GPA non è una priorità del mio programma. Priorità è del mio programma è la violenza domestica, è la tratta, è il fatto che in tutta Europa le donne hanno molta più probabilità di avere lavori precari e mal pagati.
La mia priorità è rafforzare tutto ciò che possa sostenere l’autonomia economica delle donne attraverso la promozione dei nostri talenti e la socializzazione del lavoro di cura (il vero antidoto alla mercificazione del corpo).
Lotto con tutte le mie forze contro il neo-liberismo, di cui l’Europa è la principale artefice. Neo-liberismo e sessismo sono la matrice del dominio e dello sfruttamento. E’ quelli che bisogna colpire.
Il problema delle donne non è la GPA, il problema è che abbiamo lasciato che l’economia e la finanza fossero gestiti dai tecnocrati. L’impoverimento mostruoso causato dall’economia finanziaria sulla leva del debito pubblico si abbatte in modo cruento sulle fasce di popolazione più deboli. E quindi sulle donne, che sono le più esposte perché prive di potere economico.
La mercificazione del corpo si combatte non a suon di proibizioni ma con un incessante lavoro politico e culturale di contrasto al sessimo, al familismo, alle disuguaglianze economiche.
Non sono femminista, sogno una famiglia fatta da un uomo, una donna e dei figli (se vengono) ma sono solo ed a parte i sogni avrai il mio voto.