Almeno 200 milioni di ragazze e donne in 30 paesi del mondo hanno subito una qualche forma di mutilazione genitale femminile (MGF). La stima è per difetto. (Dati Unicef e Unfpa)
La problematica MGF riguarda anche molte donne migranti presenti in Italia.
Si stimano tra 61.000 e 80.000 le donne presenti in Italia che sono state sottoposte durante l’infanzia a mutilazione (dati progetto Daphne Mgf-Prev coordinato per l’Italia dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca).
Il gruppo maggiormente colpito è quello nigeriano che, insieme a quello egiziano, costituisce oltre la metà del totale delle donne con mutilazioni genitali (dati progetto Daphne Mgf-Prev coordinato per l’Italia dall’Università degli Studi di Milano – Bicocca).
Action Aid partecipa al progetto AFTER – Against FGM/C through Empowerment and rejection1, co-finanziato dall’Unione Europea e implementato in Italia, Spagna, Irlanda, Belgio e Svezia.
Il progetto ha come obiettivo di contribuire a prevenire e contrastare le mutilazioni genitali femminili attraverso l’empowerment e la mobilitazione di donne migranti e la sensibilizzazione delle loro comunità, oltre che attraverso l’elaborazione di proposte per le istituzioni europee, nazionali e locali per migliorare l’efficacia degli interventi.
Le riprese sono state fatte durante l’incontro alla Casa delle donne di Milano dell’11 luglio 2017.