Diritto all’aborto: il 9 marzo il voto del Parlamento europeo. L’incognita del Pd
Vi invito a sottoscrivere questa petizione lanciata da Laiga e Vita di donna in vista del 9 marzo prossimo, giorno in cui il Parlamento europeo voterà sul “Rapporto Tarabella”, che potrebbe darci strumenti per fare valere il diritto all’aborto anche nel nostro Paese. Un diritto che rischia di affondare nell’indifferenza generale.
Nel dicembre 2013 la campagna di mobilitazione One of us per il riconoscimento giuridico dell’embrione raccolse 2 milioni di firme in pochi giorni e riuscì a far approvare dal Parlamento europeo un testo alternativo alla Risoluzione Estrela (Psoe) “salute e diritti sessuali e riproduttivi”. A quella sconfitta contribuirono anche i mancati voti del Partito democratico.
In occasione del voto per la risoluzione Estrela, infatti, sei eurodeputati Pd (Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Patrizia Toia, e David Sassoli) avevano consentito l’approvazione di un ordine del giorno sostenuto dai gruppi clericali, reazionari e neo nazisti. Nei giorni successivi una rete di associazioni aveva chiesto al Pd una presa di posizione attraverso la campagna “La salute sessuale e riproduttiva è un diritto“.
Oggi che la partita è riaperta, Laiga (Libera Ass. Italiana Ginecologi per Applicazione Legge 194/78) e Vita di donna temono “che il PD tradisca nuovamente le donne” e chiedono di impegnare i propri rappresentanti al Parlamento europeo a ratificare la risoluzione Tarabella (Belgio) che vuole ribadire la libertà di aborto e contraccezione delle donne. Laiga e Vita di donna, impegnate per l’applicazione della legge 194 e per la promozione della salute della donna, sostengono che
In Italia, dove le percentuali dell’obiezione di coscienza negli ospedali pubblici raggiunge in alcune zone il 90% , l’approvazione della risoluzione Tarabella consentirebbe alle donne che intendono interrompere legalmente la gravidanza di poter invocare la normativa europea per richiedere alle istituzioni nazionali l’adozione di provvedimenti a tutela delle loro decisioni.
La Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche (FAFCE) ha raccolto in pochi giorni 50mila firme per dichiarare la propria opposizione a questa disposizione.
Se approvato, il documento di Tarabella segnerebbe una presa di posizione del Parlamento europeo in materia di diritti sessuali e riproduttivi. Verrebbe affermato il principio che
“le donne debbano avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, segnatamente attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto;
Il documento inoltre impegna il Parlamento europeo
“a sostenere le misure e le azioni volte a migliorare l’accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e a meglio informarle sui loro diritti e sui servizi disponibili”; ad invitare “gli Stati membri e la Commissione a porre in atto misure e azioni per sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità in materia sessuale e riproduttiva”.
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