Qual è il confine tra una molestia e un complimento?

Qual è il confine tra una molestia e un complimento? La domanda mi è stata rivolta da alcuni amici maschi dopo aver visto 10 Hours of Walking in NYC as a Woman, il video prodotto da Hollaback, network internazionale che agisce in contrasto alle molestie di strada.

Qual è il confine tra una molestia e un complimento? Io rispondo che sono il soggetto di un complimento, mentre sono l’oggetto di una molestia. Chi mi fa un complimento si interessa delle mie reazioni e reagisce di conseguenza. Chi mi fa un complimento è in relazione con me, è in ascolto, si sta chiedendo se mi piace o non mi piace. Chi mi fa una molestia non è in relazione, non si sta prendendo cura delle mie reazioni, non gli interessa se il suo sguardo e le sue parole siano gradite o sgradite.

Spiegare a un maschio che cos’è una molestia è come spiegare a un daltonico che cosa è il rosso.

E’ questione di recettori. Per conoscere precisamente il rosso della molestia devi essere nato in un corpo di donna.

Se nasci in un corpo di donna, nella nostra società e nel nostro tempo, impari fin da bambina a misurarti con domande tipo: sono abbastanza bella? Sono appetibile? Sono desiderabile? Sono sensuale? Sono carina? Sono educata? Sono a posto? Com’è il mio corpo? Sono graziosa?
Nascere in un corpo di donna, nella nostra società e nel nostro tempo, significa che la tua percezione di esistere è impastata alla percezione di essere violabile.

Più aumenta l’autostima, meno queste domande pesano sul proprio benessere e sul senso di sé e più aumenta la capacità di sentire cosa ci piace e cosa non ci piace, di vedere se l’altro ci tratta come un soggetto o come un oggetto, di riconoscere che qualcuno sta violando il nostro spazio. Sto parlando come donna.

La vibrazione del rosso è eccitazione ma anche paura. Piacere, ma anche pericolo. Quello che rende “ciao bella” un complimento o una molestia non è “ciao bella” in sé, ma chi me lo dice, quando, dove, come e perché.

Educarsi all’ascolto, prendere a modello la sensibilità dell’artista, conoscere il rosso in tutte le sue sfumature per dipingere la nostra tela e toccare l’anima di un altro essere umano. Sembra un buon programma per tutti, donne, uomini e altri tipi umani.

Image: 'budding' 
http://www.flickr.com/photos/36607441@N05/3849817617
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Pubblicato da EC

Giornalista pubblicista, bibliotecaria, web content editor, video-maker. Argomenti: diritto alla salute e salute riproduttiva, contrasto alla violenza di genere, studi di genere, cittadinanza attiva Instagram: @Eleonora_Cir

14 pensieri riguardo “Qual è il confine tra una molestia e un complimento?

  1. Un complimento di solito si fa a chi si stima, per manifestare interesse e partecipazione alla “bellezza”, sia estetica che etica, della persona che in una certa occasione ha risvegliato in noi il senso del bello, il senso dell’universalità delle qualità migliori. Un complimento è un regalo, non una rapina…

  2. Cercare di capire o di intuire qual’è il confine, oggi interessa a pochi, hanno imparato a salvarsi in calcio d’angolo. “ehh, ma non si può mai scherzare con voi..” non sono più dei molestatori ma dei burloni..

  3. anche in epoche diverse da questa ci si preoccupava di avere più o meno un bell’aspetto, credo sia normale. Il punto è molto semplice: una molestia è qualsiasi apprezzamento non gradito a chi lo riceve fatto da chi non è in confidenza con te sopratutto se lo reiteri dopo che ti è stato fatto capire chiaramente che non è gradito
    Un ciao bella gradito è un complimento, uno sgradito fatto magari da un perfetto sconosciuto mentre vai per strada per i fatti tuoi può essere molesto quindi è bene evitarlo

    1. a volte non si riesce, ad evitarlo, ma con l’età si affina la tecnica. Con l’età non serve neanche più affinarla, la tecnica! Ora che sul viso è comparsa qualche ruga non me lo dicono più tanto. Una mia amica sessantenne: “stai diventanti trasparente anche tu!”

  4. Sono assolutamente d’accordo, ma ci terrei a fare una precisazione;
    Risultaterò pedante forse, ma spiegare ad un uomo (come me) cos’è una molestia, non è come spiegare un colore ad un daltonico. Un daltonico non ha la possibilità di percepire un colore, un uomo può essere in grado di capire cos’è una molestia. È vero che raramente noi uomini siamo oggetto di molestie (almeno di questo genere), ma siamo sensibili (non tutti, ovvio, ma nemmeno tutte le donne lo sono, e mi pare più che naturale) abbastanza da capire cosa si prova. Magari non lo proviamo sulla nostra pelle, ma abbiamo amiche e sorelle, e siamo a volte testimoni di molestie per la strada, sul lavoro o in altre occasioni, e leggiamo a volte il disagio, il fastidio e l’esasperazione nei loro occhi.

    Insomma: non tutti gli uomini sono ciechi.

    1. Ciao Al, hai ragione e ti ringrazio di averlo sottolineato. Ho usato la metafora del “rosso spiegato a un daltonico” come estremismo retorico, per provocare reazioni. Che possiamo/dobbiamo tutti educarci al sentire, donne e uomini, lo credo davvero e nel mio viaggio sono in compagnia di tanti uomini non ciechi.

  5. avete ragione. solo voi donne potete capire. mentre noi debosciati uomini allupati vaghiamo con la bava alla bocca alla ricerca di una coscia scosciata sulla quale masturbarci.
    MA VAI A CAGARE !!!
    cmq la chiusura l’hai rubata a David Grossman (Che tu sia per me il coltello)

    1. Ciao Cico, non ho mai letto quel libro di Grossman (anzi ad essere onesta non ho mai letto neanche un libro di Grossman, cosa che purtroppo non è un vanto). Come ti ha fatto arrabbiare questo post!

  6. dobbiamo tutti educarci al sentire, donne e uomini, lo credo davvero e nel mio viaggio sono in compagnia di tanti uomini non ciechi.
    SALVATA IN CORNER

    1. beh alla fine quindi spero di essere riuscita a spiegarmi. Anche noi donne dobbiamo educarci al sentire: abbiamo talmente poca autostima che appena uno stronzo si arrapa per noi (o per una parte del nostro corpo) siamo subito pronte a metterlo sul piedistallo manco fosse una divinità. Ed è per questo che facciamo tanta fatica a distinguere tra una molestia e un complimento

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