Mi candido per un Ordine di giornalisti e gionaliste – Altro e possibile

“Formazione, deontologia, retribuzioni”. A questo serve l’Ordine dei giornalisti, che il prossimo 19/20 maggio rinnova i propri organi direttivi: consiglio nazionale e regionali.

Sono candidata come pubblicista con la lista Un Altro Ordine possibile, insieme a tante donne (quasi la metà delle candidature), tra cui molte già conosciute in percorsi di femminismo.

“Formazione, deontologia, retribuzione” lo metto virgolettato perché è la risposta che mi ha dato Luisella Seveso (co-candidata come professionista) quando le ho chiesto “a che cosa serve l’Ordine, in tre parole?”. Una sede interessante, dove si possono mettere in campo iniziative utili per acquisire strumenti di lavoro pratici e cognitivi, per il monitoraggio della qualità e della modalità dell’informazione, per la sinergia con i sindacati nell’arginare lo sfruttamento della categoria.

Mi candido per la lista che appoggia Letizia Gonzales e che nei precedenti mandati ha fatto un buon lavoro, di cui io stessa ho potuto beneficiare: penso agli ottimi corsi di aggiornamento che ho seguito a costo ridotto come pubblicista iscritta all’Ordine della Lombardia.

La lista si impegna a rinnovare l’Ordine all’insegna del “O si cambia o si chiude”.
Sì perché l’Ordine dei giornalisti è nato nel 1963 e ha bisogno di regole nuove per essere utile nel mondo che cambia. Ha senso che esista, ma non deve essere una casta. Ha senso, perché il/la giornalista ha un impegno etico nei confronti delle persone di cui racconta e a cui racconta i fatti, e tale impegno deve essere preso e sottoscritto pubblicamente.

Sono stata invitata a candidarmi da Saverio Paffumi, che ha perlustrato le schede di chi ha partecipato ai corsi di aggiornamento promossi dall’Ordine in cerca di profili in cui emergesse un segnale di partecipazione attiva alla vita della polis.

Nel collaborare al rinnovamento dell’Ordine il mio obiettivo è portare uno sguardo e una pratica antisessista anche in questa sede, che è anche una sede decisionale. L’obiettivo del “50 e 50 dovunque si decide” non ce lo siamo dimenticate.

Per votare bisogna andare al seggio!

Si vota, per l’Ordine regionale e nazionale,  in Corso Venezia 47, presso l’Unione Commercianti,  Domenica 19 Maggio dalle 10,00 alle 13,00 e lunedì 20 Maggio dalle 9,30 alle 14,30. Il weekend successivo ci sarà l’eventuale ballottaggio per i candidati che non hanno raggiunto la maggioranza assoluta.

Qui i nomi da votare (tutti e 14 per ciascuna lista: i pubblicisti votano i pubblicisti e professionisti votano i professionisti).

Pubblicato da EC

Giornalista pubblicista, bibliotecaria, web content editor, video-maker. Argomenti: diritto alla salute e salute riproduttiva, contrasto alla violenza di genere, studi di genere, cittadinanza attiva Instagram: @Eleonora_Cir

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